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Abbattimento lecci Reggia di Caserta, Graziano interroga Ministro Cultura

Roma. “Ho presentato un’interrogazione al Ministro della Cultura per chiedere la sospensione immediata del progetto che prevede l’abbattimento integrale di 750 lecci lungo la storica ‘via d’acqua’ della Reggia di Caserta. È necessario fare piena chiarezza su un intervento che rischia di compromettere per decenni la prospettiva vanvitelliana e l’identità paesaggistica del sito UNESCO”. Lo dichiara il deputato del Pd, Stefano Graziano.

“Il progetto annunciato dalla Direzione della Reggia si fonda su una perizia secondo cui l’85% degli alberi sarebbe irrimediabilmente malato. Tuttavia – spiega Graziano – tali dati sono stati clamorosamente smentiti da due indagini tecniche indipendenti sollecitate dalla società civile.

La prima, realizzata dal Consorzio universitario BENECON, certifica che solo il 6,9% dei lecci risulta irrimediabilmente compromesso, mentre oltre il 93% è in buone condizioni di salute.

La seconda, condotta da agronomi e forestali, conferma che non più del 10% degli esemplari richiede interventi radicali”.

“Siamo di fronte a una divergenza macroscopica nelle valutazioni tecniche, tale da mettere in discussione la legittimità stessa dell’operazione – prosegue il deputato –. Non è accettabile procedere a un abbattimento così massiccio solo per il timore di perdere le risorse del PNRR destinate all’intervento. Persino la Soprintendenza ha lanciato l’allarme sulla possibile perdita dei valori storici e paesaggistici, raccomandando di diluire gli interventi nel tempo”.

Sostituire alberi storici con esemplari giovani e non autoctoni significherebbe cancellare la scenografica galleria verde che il mondo ci invidia, arrecando danni incalcolabili al paesaggio, al turismo e all’economia del territorio.

Per questo – conclude Graziano – chiedo al Ministro se sia a conoscenza della situazione e se intenda disporre una verifica tecnica terza e indipendente, valutando soluzioni alternative di cura meno invasive.

La tutela di un sito Patrimonio Mondiale UNESCO non può essere subordinata a logiche di spesa affrettate che rischiano di comprometterne l’armonia originaria”.